Mi incamminai su un sentiero poco fuori San Severino Marche, quando il mio sguardo fu catturato da alcune rovine antiche.
Era un castello medievale, arroccato ai piedi di un dirupo, incastonato nella roccia. La sua storia mi ispirò a tal punto che decisi di esplorare le sue antiche rovine. Mentre vagavo tra quelle pietre, sentivo echi di voci lontane, il clangore di spade insanguinate e scudi infranti.
Mi sembrava di rivivere un passato doloroso, dove le vite dei cavalieri si spezzavano in questo luogo carico di storia. Ogni passo risuonava di battaglie passate, e la tristezza mi avvolgeva, pensando alle numerose vite spezzate per la bramosia di espansione territoriale.
In quel momento, il castello non era solo un insieme di rovine, ma un testimone silenzioso di un’epoca di conflitti e sacrifici.

Ai piedi di un dirupo, a 812 metri di altezza, si incontra uno dei luoghi più incantevoli e pittoreschi della Regione Marche. Questo luogo, un tempo, ospitava un castello maestoso, eretto per proteggere l’abbazia benedettina di Valfucina.
Tra il 1227 e il 1236, il castello visse il suo periodo di massimo splendore grazie alle donazioni dell’abbazia.
La storia di questo luogo è segnata anche da momenti di dolore: un saccheggio e un incendio, causati dai nobili locali desiderosi di costruire i propri castelli, portarono al suo declino.
Nel 1327 il vescovo di Camerino Berardo tentò con tutte le sue forze di risollevare le sorti dell’abbazia ma nonostante i suoi sforzi, un devastante terremoto distrusse l’abbazia e il monastero.
Oggi di quel glorioso passato, rimane solo la Rocca fortificata di Elcito, che un tempo difendeva il monastero e offriva rifugio ai contadini dell’abbazia.
Questo luogo si trova vicino all’altopiano di Canfaito, famoso per le sue faggete secolari.